Dalla mia finestra si vedeva il mare
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Calabrese di nobili origini, Grazia a sedici anni viene cacciata di casa. La ragazza non ha più diritto a vivere...
Calabrese di nobili origini, Grazia a sedici anni viene cacciata di casa. La ragazza non ha più diritto a vivere con la sua famiglia perché ha in grembo il figlio dell’uomo che l’ha sedotta senza confessarle di essere già sposato. Abbandonati gli affetti, Grazia si trasferisce in un paese dell’Appennino meridionale. Qui, vive in una casa non molto distante da quella in cui il padre del suo bambino vive con la moglie, che non è riuscita a dargli figli. Conosciuto l’isolamento e il pregiudizio che si attribuiscono ad una mantenuta e consapevole che l’uomo per cui ha rinunciato a tutto è arido ed egoista, Grazia riesce con la sua sincerità e con la sua disponibilità a guadagnare il rispetto e la stima della piccola comunità in cui vive e l’amicizia di due donne fuori dal comune, una di queste è proprio la moglie dell’uomo che l’ha sedotta. Ma c’è anche posto per l’amore nella vita di Grazia, quello di Pietro, che l’amerà per tutta la vita ed anche oltre. Ispirandosi a fatti realmente accaduti, Cosentino costruisce un romanzo psicologico raffinato e poetico. Una storia femminile di coraggio, di fierezza e di riscatto in cui fuoriescono gli stati d’animo di una donna del Sud che proietta dentro di sé la dolcezza del mare e l’asprezza dell’entroterra di Calabria. Sullo sfondo la realtà contadina del Mezzogiorno che cambia nel primo trentennio del Novecento, tra guerra, miseria, emigrazione, fascismo. Un inno alla caparbietà, alla solidarietà, all’amicizia e all’amore, uniche armi per difendersi dalla solitudine, dalla prevaricazione e dalla malasorte.
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Categoria: Narrativa
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