Il mallone sciatizzo

Il mallone sciatizzo è la metafora di una scommessa sull’insegnamento della «nuova storia», che l’autore coordinò, alla fine degli anni ’90,. nella scuola primaria (ex elementare) di Calvanico, in qualità di direttore didattico. Un’eccezionale équipe di docenti, partendo dal piatto tipico del paese, il “mallone sciatizzo” guida gli alunni alla lettura dell’ambiente naturale ed antropico, con il pieno coinvolgimento dell’extra-scuola (Lega per ‘Ambiente, Club Alpino Italiano, Associazione Italiana Guide Ambientali Escursioniste, le nonne di Calvanico per ricette culinarie testimonianze di storia orale). Il resoconto del lavoro scolastico è preceduto dall’analisi di importanti presupposti teorici. De Santis privilegia l’impostazione della scuola francese delle Annales, secondo la quale «lunga durata, congiuntura, avvenimento si connettono senza difficoltà» (F. Braudel), consentendo agli avvenimenti e ai personaggi locali come l’abate Conforti e Fra Diavolo, di inserirsi nella “lunga storia”. Dal punto di vista metodologico-didattico, la bussola viene fornita da un altro esponente di punta delle Annales, Jacques Le Goff, per il quale la nuova storia «deve essenzialmente comprendere: a) una nuova concezione del documento  accompagnata da una nuova critica dello stesso… b) una “rielaborazione” della nozione di tempo, materia prima della storia… c) la messa a punto di metodi di confronto pertinenti…». Tra le sorprese, l’etimologia della parola “sciatizzo’ e un’ampia documentazione fotografica.