Lo sguardo mimetico
per una storia eterodossa dell’idea di rappresentazione
Prefazione di Carmine Gambardella
Postfazione di Carlos Campos
Il libro di Jolanda Capriglione, alla ricerca delle origini storiche e filosofiche del concetto di rappresentazione, è un viaggio conoscitivo...
Il libro di Jolanda Capriglione, alla ricerca delle origini storiche e filosofiche del concetto di rappresentazione, è un viaggio conoscitivo e formativo, al termine del quale la nostra idea del disegno, graphé-graphía, si sarà arricchita di una tradizione di pensiero plurimillenaria. Se infatti, è giusto che la “cassetta degli utensili” dell’architetto sia sempre omologa al tempo in cui opera, anche vero che essa non può non contenere la conoscenza degli strumenti con cui l’architetto ha operato nel passato che struttura di sé il presente, strumenti che hanno nei secoli progressivamente modificato le tecniche di rappresentazione dell’architettura e, di conseguenza, l’idea stessa dell’architettura e la sua progettazione, Ars primaria, come si sa, perché a necessitate profecta, secondo Leon Battista Alberti (De aedif. IX 10). Attraverso continui, puntuali rimandi al mondo greco e romano, all’Umanesimo ed al Rinascimento, accompagnati da costanti raffronti con l’architettura moderna e contemporanea, Jolanda Capriglione traccia un’articolata storia dell’idea della rappresentazione dell’architettura e della figura dell’architetto. La studiosa parte, infatti, dalla consapevolezza che se il segno è formalmente atemporale, di fatto non è mai a-semantico poiché la sua vita è ricchezza di phoné, di espressione, proprio perché in grado di divenire altro-da-sé, facendosi eikón nell’interrelazione continua con la storia e le storie degli uomini, il tempo,i luoghi, il che vuol dire anche che la rappresentazione è Signora di tutte le Arti ed è il vero modo di entrare in rapporto dialettico con il mondo tutto.
Leggi di piùLeggi meno