Geniale, generoso, visionario e finanche sovversivo. Sono tantissimi gli aggettivi che possono coniugarsi con il nome di Giorgio Ascarelli, l’industriale tessile che, nell’agosto 1926, fondava...
Geniale, generoso, visionario e finanche sovversivo. Sono tantissimi gli aggettivi che possono coniugarsi con il nome di Giorgio Ascarelli, l’industriale tessile che, nell’agosto 1926, fondava la prima vera società calcistica nata all’ombra del Vesuvio, lasciando in eredità a migliaia di tifosi uno stadio da ventimila posti: la prima e unica arena sportiva che il club azzurro abbia posseduto nella sua quasi secolare storia. Ma la breve e intensa avventura umana e sportiva del primo presidente e fondatore dell’A.C. Napoli fu anche quella di una famiglia di imprenditori, che con la loro genialità e un innato senso di giustizia sociale contribuirono a edificare una nuova e inedita immagine di Napoli. Un’icona lontana anni luce da quella città che, solo pochi anni prima veniva ritratta come «vergogna della nazione, Sodoma e Gomorra di tutti i vizi pubblici e privati, Babilonia di camorristi tracotanti e di amministratori disonesti». Un paradigma che non ebbe mai modo di allignare nei Magazzini Ascarelli, dove la filosofia di vita era sostanzialmente identica a quella che, quasi mezzo secolo più tardi, Adriano Olivetti sintetizzerà nella locuzione «La fabbrica per l’uomo, e non l’uomo per la fabbrica». Poco più in là, c’è la mirabile storia di un mecenate attento ai bisogni di quell’infanzia senza sogni e senza futuro, di cui Napoli godeva il poco invidiabile primato. Senza dimenticare quella dello sportivo, brillante e talentuoso, che, in anticipo sui tempi, riuscì a imprimere una svolta in senso manageriale in un mondo sino ad allora caratterizzato dal dilettantismo e dall’improvvisazione.
ISBN: 978-88-31995-46-7 Pagine: 160 Anno di pubblicazione: 2025 Pubblicato con il contributo della Regione Campania L.R. 13/2013 nella misura dell'8% circa.